Ecco qui un itinerario di 3 giorni a Lanzarote, che consente di visitare tutto, ad eccezione dell’isola La Graciosa (per questa un quarto giorno è necessario).
Giorno 1:
Il primo giorno è stato anche il giorno dell’arrivo con uno scomodo volo Ryanair da Milano ad Arrecife, la mattina presto. Alle 10 avevamo già preso la nostra auto a noleggio ed eravamo già diretti al nostro favoloso appartamento a Tahiche (ulteriori informazioni sull’alloggio alla fine del post). Dopo un po’ di riposo siamo andati a visitare la la casa museo di César Manrique, che si trova proprio a Tahiche. Si tratta di una struttura di 3000 metri quadrati, costruita dal pittore proprio in mezzo a una colata lavica del 1730. Si resta affascinati dalla bellezza della casa, dalle grandi vetrate con vista sulle distese di lava, dalle stanze costruite all’interno delle bolle vulcaniche e alberi che si affacciano dal piano inferiore al piano superiore. Il costo di ingresso è di 10 euro.
Al centro di Lanzarote si trova Teguise, un paese incantevole con negozietti di artigianato locale e bar di tapas con tavolini sulle strade di ciottolato. La piazza del paese personalmente mi ricordava molto una delle ambientazioni di Zorro, adorabile!
Dopo aver girato per le botteghe di Teguise ci siamo diretti verso il famoso Jardin de Cactus. Si tratta di un giardino, costruito da Manrique, dove si trovano centinaia di specie di cactus con un mulino che sovrasta dall’alto. Anche questo luogo vale la pena di essere visitato, e lascia esterefatti!
Giorno 2:
Il secondo giorno è stato dedicato a visitare il Nord dell’isola. Risalendo a partire da Costa Teguise (paese abbastanza anonimo) abbiamo fatto una sosta a visitare la spiaggia di Arrieta, e sorpresa: sabbia dorata e acqua cristallina e calma con temperature che consentono un bel bagno per poi asciugarsi sotto il sole! Questa spiaggia non è molto nota, ma vi consiglio di fare una sosta!
Dalla costa ci siamo spostati verso l’entroterra per visitare Harìa e il suo mercato dell’artigianato (aperto il sabato). Devo dire che il mercato mi ha piacevolmente colpito, artigiani e produttori locali presentavano i loro prodotti di qualità a prezzi davvero convenienti. Ho comprato diverse salse tipiche canarine come il Mojo (salsa a base di peperoncino), e bigiotteria di pietre laviche (per farvi un’idea un paio di orecchini non è costato più di 4 euro).
Ma la tappa più bella di questa giornata è stato il Mirador del Rìo. Sapevo dai commenti nei vari siti internet che la vista era molto bella, ma non mi aspettavo assolutamente di vedere..l’isola che non c’è! Ebbene si, da questo punto panoramico si può ammirare tutta la vicina isoletta di La Graciosa, lambita da onde che riflettono il colore del cielo e quasi completamente deserta e arida.
Al Mirador abbiamo deciso di comprare il biglietto cumulato per visitare anche Jameos del Agua e Timanfaya, si risparmia circa 1.50 € a testa rispetto al comprare i biglietti singoli.
Dal Mirador del Rio, scendendo verso sud si incontrano diverse calette in cui ci si può fermare e rilassarsi. Avendo i minuti contati ci siamo fermati solo nei pressi di Orzola (paese non particolarmente carino, dove partono i traghetti per La Graciosa) in una spiaggia nota come Caleton Blanco:
Successiva destinazione del giorno è stata Jameos del Agua, un’enorme grotta in cui si riconosce il tocco artistico del sempre presente Manrique. All’interno della grotta si trova un lago con migliaia di piccoli granchi bianchi che vivono perennemente al buio. Inoltre c’è anche un ristorante costruito proprio dentro la grotta!
Abbiamo poi fatto una breve sosta a Punta Mujeres, dove i colori del tramonto iniziavano a mostrarsi in contrasto con il bianco delle case:
Infine ci siamo recati all”enorme e ventosa spiaggia di Famara, meta di moltissimi surfisti:
Giorno 3:
Terzo e ultimo giorno a Lanzarote, il più spettacolare. Infatti siamo andati subito al luogo più famoso di Lanzarote, il parco naturale di Timanfaya (noto anche come Montañas del fuego), al centro del quale si trovano crateri e campi di lava impressionanti.
L’ingresso a pagamento del parco include anche il giro di mezz’ora a bordo di un pullman che si addentra in mezzo al paesaggio marziano di questa zona dell’isola. Peccato non poterlo girare autonomamente, ma vi garantisco che vi lascerà letteralmente a bocca aperta, il rosso del terreno bollente, i crateri incontaminati, le distese di lava che si perdono a vista d’occhio..sono la prova visiva della potenza della natura..e di come dev’essere un altro pianeta in cui queste forze sono totalmente incontrollate.
Al centro visitatori si trova anche un ristorante, El diablo, dove la carne viene cotta con il calore proveniente dal sottosuolo. Se si ha tempo è da provare, la carne aveva proprio un aspetto delizioso!
Dopo essersi riempiti gli occhi a Timanfaya ci siamo fermati al paese di pescatori di El Golfo, dove il profumino di piatti di pesce accoglie ancora prima di vedere i suoi ristoranti pieni di turisti. Abbiamo mangiato sulla spiaggia di sassi, con le onde che si infrangevano potenti sulle vicine scogliere.
Da El Golfo parte anche un breve sentiero che porta a Charco de Los Ciclos, un cratere sulla spiaggia riempitisi di acqua e popolato di alghe che gli hanno un colore verde brillante:
Poco distante si trova Los Hervideros, dove un percorso a piedi sulle scogliere porta a vedere da molto vicino le fortissime onde che sbattono sulla roccia ed entrano ed escono da grotte secolari.
La parte finale della giornata ci ha condotto alla punta Sud di Lanzarote, dove dopo qualche km di strada sterrata si trovano Playa de Las Mujeres e Playa de Papagayo, entrambe spiagge bellissime collegate da sentieri percorribili a piedi.
Per concludere in bellezza a Playa de Papagayo siamo rimasti fino a tardo pomeriggio per guardare uno splendido e romantico tramonto:
Così si sono conclusi 3 giorni intensi e ricchi di paesaggi meravigliosi a Lanzarote. Al prossimo viaggio!