Bhutan, un regno incantato che in Italia è ancora sconosciuto. Prima di partire, quando mi chiedevano dove sarei andata, di fronte alla mia risposta riscontravo sempre facce un po’ stranite. Difatti io stessa non avevo idea della sua esistenza, e mi sono imbattuta nelle foto di questo paese, mentre mi informavo per un viaggio in Tibet. Ed è stato amore a prima vista.
Il Bhutan è un piccolo regno montagnoso incastonato tra l’India, a sud, e il Tibet, a nord, nella parte orientale della catena himalayana. Si è sempre tagliato fuori dal mondo per centinaia di anni, per proteggere la propria cultura. I primi turisti risalgono agli anni ’70, e tv e internet sono stati consentiti solo nel 1999. E’ l’unico paese al mondo in cui esiste una legge riguardante la percentuale minima di area boschiva che deve coprire il paese (60%!). Non per niente è il paese che detiene il record del mondo per il maggior numero di alberi piantati in 3 ore (quasi 50.000, da sole 100 persone), e dove la nascita del principe reale è stata celebrata piantando 108.000 alberi, da decine di migliaia di persone.
Oltre ai paesaggi, c’è qualcos’altro di davvero incontaminato, che rende questo viaggio unico: il patrimonio culturale e le tradizioni, ancora vivi nella popolazione. Sembra di fare un salto indietro nel tempo, se non fosse per un aspetto che, anche noi che viviamo in una società ormai moderna, non apprezziamo mai abbastanza: la forte consapevolezza dell’importanza di non perdere le usanze per seguire una modernità che si porta dietro il rischio di dimenticare le proprie radici, nonostante attiri per le sue comodità e svaghi. La religione buddista qui è fortemente radicata nella vita, le abitudini e le feste che coinvolgono l’intera popolazione. In un seppur piccolo territorio sono disseminati centinaia di templi, centri di pellegrinaggio e meditazione, ricchi di storia e leggende. Spesso sono templi abbarbicati sulle montagne, che possono essere raggiunti solo a piedi dopo ore di cammino attraverso verdissime foreste..
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